Casa Savoia e Curia romana dal Rinascimento al Risorgimento
Jean-François Chauvard, Andrea Merlotti, Maria Antonietta Visceglia (dir.)
Jean-François Chauvard, Andrea Merlotti, Maria Antonietta Visceglia (dir.), Casa Savoia e Curia romana dal Rinascimento al Risorgimento, Rome, Ecole française de Rome, 2015 ( CEFR 500), 540 p., 35€.
A differenza di dinastie italiane più recenti – come Medici e Farnese – i Savoia non cercarono mai, o forse non riuscirono, a esser protagonisti nelle complesse dinamiche della politica della curia romana : non a caso, con un’unica importante eccezione, dalle loro fila non uscirono cardinali. Furono, invece, attentissimi a non rinunciare mai al diritto, ottenuto nel Medioevo, di nominare i vescovi e gli abati residenti nei propri Stati, non esitando a sostenere lunghi ed aspri scontri con i pontefici che lo misero in discussione. Anche la Regia Cappella di corte fu un importante terreno di definizione delle prerogative della corte – e dello Stato – rispetto a quelle del clero. La politica giurisdizionalista posta in esser dei Savoia fra Cinque e Settecento non mise mai in discussione l’adesione dei Savoia alle pratiche del cattolicesimo tridentino, così come non impedì alla dinastia di costruire intorno al sacro alcuni dei più importanti elementi della propria immagine : si pensi al culto della Sindone, del beato Amedeo e di San Maurizio con i martiri della legione tebea. Il volume ripercorre queste e altre tematiche dal Cinquecento all’età contemporanea, cogliendone i forti elementi di continuità e ponendole sullo scenario italiano ed europeo che fu loro proprio.